Lontano da uccelli, da greggi, da paesane, io bevevo, rannicchiato in una brughiera, cinta da una selva di noccioli leggera, in verdi e tiepide foschie meridiane. Che potevo bere in quella giovane Oïsa, muti olmi, cielo coperto, erba senza fiori. Che spillavo alla mia fiasca di colocasia? Un liquore d’oro, insulso, che dà sudori. Cattiva […]

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Da un gradino d’oro,- fra i cordoni di seta, le garze grigie, i velluti verdi e i dischi di cristallo che anneriscono come bronzo al sole,- vedo la digitale schiudersi sopra un tappeto di filigrane d’argento, d’occhi e di capigliature. Monete d’oro giallo sparse sull’agata, pilastri di mogano che sorreggono una cupola di smeraldi, mazzi […]

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Mentre scendevo per fiumi impassibili, non mi sentii più guidato dagli alatori: urlanti Pellirosse li avevan presi per bersagli, inchiodatili nudi ai pali multicolori. Non mi davo pensiero di nessun equipaggio, portatore di grani fiamminghi o di cotoni inglesi. Quando con gli alatori finirono quegli strepiti, i fiumi mi lasciarono scendere dove volessi. Negli sciacquii […]

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Me ne andavo, i pugni nelle tasche sfondate; anche il mio cappotto diventava ideale; andavo sotto il cielo, Musa!, ed ero il tuo leale; oh! quanti amori assurdi ho strasognato! Nei miei unici calzoni avevo un largo squarcio. – Pollicino sognatore, in corsa sgranavo rime. Il mio castello era l’Orsa Maggiore. – Le mie stelle […]

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Dove dormono le stelle, nell’onda calma e nera la bianca Ofelia ondeggia come un grande giglio, ondeggia lentamente, stesa nei suoi lunghi veli… – Arrivano dai lontani boschi i gridi della caccia. Sono più di mille anni che la triste Ofelia passa, bianco fantasma, sul lungo fiume nero. Sono più di mille anni che la […]

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È un ampio armadio scolpito; l’antica scura quercia ha preso una buon’aria di vecchia gente; l’armadio è aperto, e scioglie dentro l’ombratura come onda di vin vecchio, un profumo attraente. È un miscuglio di vecchie anticaglie, stipato di panni odorosi e gialli, di straccetti di donne e fanciulli, di appassiti merletti, di scialli di nonna […]

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Nelle azzurre sere d’estate, andrò per i sentieri, punzecchiato dal grano, a pestar l’erba tenera: trasognato sentirò la frescura sotto i piedi e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo. Io non parlerò, non penserò più a nulla: ma l’amore infinito mi salirà nell’anima, e me ne andrò lontano, molto lontano come uno […]

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La mattina alle quattro, d’estate, il sonno d’amore dura ancora. Sotto i boschetti l’alba deodora le sere festeggiate. Ma laggiù negli immensi cantieri al sole dell’Esperidi, là scamiciati, ecco i carpentieri si agitano già. Tranquilli, in quei deserti muschiati, preparano il tavolato fino dove ride il ricco cittadino sotto cieli affrescati. Per questi Operai affascinanti […]

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